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HANS
ARP
Strasburgo 1887
Basilea 1966
Dopo l'Accademia di Weimar si iscrive all'Accademia Julian di Parigi. Nel 1909 incontra Klee e nel 1912 Kandinskij. Espone a Monaco alla mostra del Blaue Reiter e ha contatti con "Der Sturm". Tornato a Parigi partecipa alla vita dell'avanguardia (e amico di Picasso, Apollinaire, Delaunay, Modigliani) e realizza le sue prime opere astratte. A Zurigo tra il 1916 e il 1919, è tra i fondatori del Cabaret Voltaire: sperimenta nuove tecniche e realizza i rilievi policromi, le xilografie a macchia, i collage materici nonché i primi disegni "automatici". Partecipa all'avventura dadaista animando, in particolare, lo sperimentalismo di Colonia assieme a Ernst e Baargeld. In contatto con Schwitters e El Lisickij, è uno dei principali rappresentanti del Dada costruttivo: con sua moglie Sophie Täuber ma soprattutto con van Doesburg intraprende, tra il 1926 e il 1928, la decorazione del distrutto Café L'Aubette a Strasburgo, esempio di ambiente neoplastico. Espone alle mostre dei surrealisti, pur restando legato alle esperienze dell'astrazione costruttiva. Negli anni Trenta e vicino a Cercle et Carré e ad Abstraction Création. Nei cicli delle Carte strappate porta alle estreme conseguenze l'esperienza dadaista e durante la seconda guerra mondiale lavora con Magrelli e Sonia Delaunay. Nel dopoguerra lavora negli Stati Uniti a importanti opere pubbliche.
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HUGO
BALL
Pirmasens 1886
Sant'Abbondio 1927
Poeta e drammaturgo, studia Schopenhauer e Nietzsche e prima della Grande guerra partecipa all'avanguardia berlinese e monacense. Richiamato, diserta e si rifugia in Svizzera fondando nel 1916, con la sua compagna Emmy Hennings, il Cabaret Voltaire. Traduce l'opera di Rimbaud in tedesco. Inventa il poema onomatopeico e sonoro e affina la "musica dei rumori" che influenzerà il compositore francese naturalizzato americano Edgar Varèse. All'interno di Dada, il ruolo di Ball è quello di raccordare la memoria della tradizione filosofica e poetica tedesca della seconda metà del XIX secolo con le nuove esigenze formali e tecniche: e lui il trait d'union tra le diverse esperienze dell'avanguardia tedesca e francese e il vero promotore della "sintesi" svizzera. Per divergenze con Tzara lascia presto Dada dedicandosi al giornalismo politico e poi alla poesia. Si ritira nel Canton Ticino, a Sant'Abbondio, dove negli ultimi anni si occupa soprattutto di filosofia.
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MARCEL
DUCHAMP
Blainville 1887
Neuilly 1968
Formatosi nell'ambiente d'avanguardia parigino, dipinge nel 1911-1912 i primi quadri "cubisti", ma Nudo che scende le scale denota già un radicale allontanamento dalla regola cubista e l'attenzione a una pittura "non retinica". La sua ricerca, che orienterà l'arte del Novecento verso una nuova riflessione sia linguistica che formale, ha come elemento basilare il ready-made (Ruota di bicicletta, 1913). È una nuova "estetica", a partire dall'indifferenza visiva e dal "ritardo" attraverso la metaironia: la sua opera palinsesto, La Mariée mise à nu par ses célibataires, même (o Grande vetro, 1915-1923), rimarrà incompiuta e apparentemente incomprensibile, il documento formale ed epistemologico - di questo nuovo corso dell'arte. Nel 1923 smette di dipingere e si dedica alla sua passione, gli scacchi. Un'altra opera "criptica": Etant donnés: 1) la chute d'eau 2) le gaz d'éclairage (1946-1966) chiude forse, in chiave ottimistica, la riflessione sulla morte dell'arte aperta dai complicati meccanismi del Grande vetro.
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MAX
ERNST
Brühl 1891
Parigi 1976
Entra presto in contatto con l'ambiente espressionista, esponendo per la prima volta presso la Galleria Der Sturm di Berlino nel 1913. Già prima della guerra sperimenta tecniche particolari, come l'incisione su linoleum o il collage. Dopo la guerra, insieme ad Arp e a Baargeld, dà vita al dadaismo renano. A Colonia, le sue invenzioni (come Fatagaga o Fiat Modes) hanno una caratterizzazione ironico-politica che si trasforma con l'adesione al movimento surrealista. Nel 1921 espone a Parigi: gli accostamenti di immagini "estranee" tipici delle opere dadaiste si formalizzano in una ricerca di tipo introspettivo. Anche la ricerca sulle tecniche si perfeziona in questo senso: i primi "frottages" consacrano l'automatismo pittorico (1925, Storia naturale). Da ora in poi, la sua opera è emblematica e spiazzante: agli elementi onirici che si affacciano nelle prime realizzazioni si aggiungono quelli tratti dalla mitografia personale che i codici di spiazzamento visivo del surrealismo ricompongono in immagini fantastiche: per esempio le Foreste. All'inizio degli anni Trenta rompe con la centrale surrealista e si stabilisce in Arizona. Caratterizzata da una componente lirico-narrativa ricca di rimandi antropologici, la sua opera diventa un trait d'union tra le esperienze surrealiste europee e la ricerca degli artisti americani della generazione degli anni Quaranta.
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GEORGE
GROSZ
Berlino 1893
Berlino 1959
Nel 1909 si iscrive all'Accademia di Dresda dove riceve una formazione molto tradizionale. Nello stesso periodo lo colpiscono molto i pittori della Brücke che si stanno affermando proprio a Dresda. Dal 1912, a Berlino, partecipa alla vita dell'avanguardia. Proprio all'inizio degli anni Dieci, nel le sue prime illustrazioni satiriche comincia a maturare quello stile graffiante e polemico teso a smascherare con segni sintetici e incisivi vizi e ambiguità della società borghese. Nel 1917 dipinge Metropolis e nel 1918 i Funerali di Oskar Panizza: due opere esemplari del suo stile che in questi anni si colloca tra futurismo ed espressionismo, un irrealismo grottesco carico di incisiva polemica sociale. Partecipa al Club Dada, dopo essere stato richiamato in guerra due volte, e nel 1919 fonda con Heartfield la rivista "Die Pleite", pubblicata fino al 1924. Negli anni Venti realizza le prime raccolte di disegni satirici: la sua verve polemica non si esaurisce infatti con gli anni dadaisti. Dopo la sperimentazione dadaista (anche Grosz usa la tecnica del fotomontaggio) il suo stile si avvicinerà al "realismo" di Otto Dix col quale costituisce il gruppo della Neue Sachlichkeit (Nuova oggettività). Le sue opere, di spietata denuncia contro il militarismo e la corruzione politica, sono censurate dal nazismo: Grosz è costretto a riparare negli Stati Uniti dove rimane fino alla fine degli anni Cinquanta. |
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RAOUL
HAUSMANN
Vienna 1886
Limoges 1971
A Berlino dai primi del Novecento, entra in contatto con gli artisti della Secessione e poi con l'ambiente espressionista. Influenzato sia dal dinamismo dei futuristi che dalla scomposizione cubista, e colpito specialmente dalle innovazioni tecniche permesse dall'inserimento di nuovi materiali nell'opera. Prendendo spunto dal collage cubista e dal polimaterismo futurista inventa il fotomontaggio e lo utilizza sia per esprimersi formalmente che per fare propaganda. Partecipa infatti alle diverse fasi dell'avanguardia berlinese, prima gravitando nell'orbita della rivista "Der Sturm", poi, dopo la fondazione di Club Dada nel 1919, animando l'avventura dadaista. In quest'ambito, oltre a realizzare molti foto montaggi, copertine e materiale grafico per le riviste dadaiste, compone e recita poesie fonetiche e simultanee. Partecipa al movimento spartachista e poi al Novembergruppe con Richter, Huelsenbeck e i fratelli Hertzfelde. Nel 1923 abbandona la pittura per occuparsi soprattutto di ottica. |
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JOHN
HEARTFIELD
Schmargendorf 1891
Berlino 1968
Il suo vero nome è Johann Hertzfelde. Studia pittura e scenografia a Monaco e poi a Berlino dove entra a far parte dell'avanguardia culturale rivoluzionaria e dove incontra George Grosz, Hannah Höch, Raoul Hausmann. Insieme al fratello Wieland, scrittore, pubblica nel 1916 la rivista progressista "Neue Jugend" e nel 1917 fonda la casa editrice comunista Malik. Membro del Partito comunista, concepisce l'arte come strumento sociale e politico e come pratica militante: tra i fondatori del gruppo Dada berlinese, contende a Hausmann la paternità del fotomontaggio, tecnica che - a differenza di Hausmann - porta avanti anche negli anni del nazismo, in Inghilterra, radicalizzando la sua scelta politica ed estremizzando quella formale. Il fotomontaggio è uno strumento di propaganda in cui il contenuto e la forma coincidono ma non per questo la ricerca artistica e la riflessione sulla forma sono scarse o scontate. Negli anni Venti illustra manifesti e pamphlet, e si occupa di alcune riviste sul piano grafico e delle innovazioni tipografiche. |
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HANNAH
HÖCH
Gotha 1889
Berlino 1978
Studia a Berlino alla Scuola di arti e mestieri tra il 1912 e il 1915 per specializzarsi con Orlik. Amica di Hausmann, comincia a dipingere e a sperimentare materiali e tecniche. Entra a far parte del gruppo dadaista e poi aderisce al Novembergruppe. A contatto con la scena artistica più aggiornata e d'avanguardia, porta avanti in modo estremamente personale la ricerca sulle potenzialità espressive e sulle valenze formali del fotomontaggio, che per lei ha un taglio meno strumentale e meno politico. La sua scelta si orienta infatti verso effetti tra il grottesco e l'assurdo che realizza sovrapponendo le diverse tecniche del fotomontaggio e del collage, senza però dimenticare la sua formazione pittorica: crea infatti delle superfici a piani diversi nelle quali gli elementi differenti per forma e materiale sono insolitamkente autonomi. Negli anni Venti e Trenta è influenzata da De Stijl ma anche dal surrealismo. A lei si deve il salvataggio di gran parte degli archivi di Dada dall'iconoclastia nazista. |
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RICHARD
HUELSENBECK
Franhenau 1892
Minusino 1974
Nel 1911 va a Monaco per seguire i corsi di storia dell'arte di Wölfflin. Là conosce Hugo Ball ed entra in contatto con l'ambiente espressionista del Blaue Reiter. Dopo una parentesi parigina nell'inverno del 1912, si stabilisce a Berlino dove studia medicina, scrive sulle riviste dell'avanguardia e organizza assieme a Ball soirée politiche espressioniste contro la guerra. È qui che comincia a sperimentare le sue poesie cosiddette "negre". Quando Ball nel 1916 fugge a Zurigo e inaugura il Cabaret Voltaire, Huelsenbeck lo segue ed entra a far parte del gruppo Dada. A Zurigo inventa i poemi simultanei e partecipa in vari campi alle iniziative del nuovo movimento. Tornato in Germania, dà vita al politicizzato Dada berlinese (1918-1920) e comincia anche a esercitare come medico. Nel 1922 si trasferisce a Danzica dove è assistente di un neuropsichiatra. Tra il 1925 e il 1927 viaggia come medico di bordo nei mari del Sud e contemporaneamente collabora al "Berliner Tageblatt", al "Berliner Illustrierte" e a "Literarische Welte". Negli anni successivi è inviato da queste testate nell'Unione Sovietica, in Cina, a Cuba e negli Stati Uniti. Nel 1933 viene espulso dall'Unione scrittori e nel 1936 riesce a lasciare la Germania e a trasferirsi a New York dove, sotto il nome di Charles R. Hulbeck, esercita fino alla fine degli anni Settanta come psichiatra e psicanalista. |
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MARCEL
JANCO
Bucarest 1895
TelAviv 1984
A Bucarest, all'inizio degli anni Dieci, dà vita, assieme a Tristan Tzara di cui è amico dalla prima adolescenza, a una rivista letteraria. Trasferitosi a Zurigo per studiare architettura, è uno dei fondatori del Cabaret Voltaire. Creativo e pieno di iniziative fantasiose, trasferisce le sue capacità progettuali nel campo della sperimentazione artistica, comincia a dipingere ma anche a costruire oggetti, maschere, costumi, scenografie. Sceglie forme cubofuturiste, molto dinamiche e allo stesso tempo espressive: ne sono un esempio Ballo a Zurigo, del 1917, ma anche la tela Cabaret Voltaire (perduta), del 1916. È l'illustratore della maggior parte dei poemi di Tzara e realizza le copertine dei diversi numeri della rivista "Dada". Tra il 1917 e il 1919 esegue rilievi in gesso policromo e maschere tribali, e negli anni immediatamente successivi gessi dipinti su fondo di tela di sacco. Lascia Zurigo per seguire Tzara a Parigi ma non è soddisfatto dall"'inversione" surrealista, torna a Bucarest dove rimane fino all'inizio della dittatura fascista, promuovendo le attività dell'avanguardia artistica rumena. Emigrato in Israele, promuove il gruppo Nuovi orizzonti e diventa l'animatore della vita artistica di Tel Aviv. Partecipa al movimento dei Kibbutz e a metà degli anni Quaranta, vicino a Heifa, fonda Exnhod, un villaggio di artisti di sinistra in cui ricopre la carica di sindaco. |
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FRANCIS
PICABIA
Parigi 1879
Parigi 1953
Fin dalle prime esperienze artistiche ama sperimentare in ogni direzione. Le sue ricerche lo portano ad avvicinarsi al cubismo orfico (Delaunay, Duchamp-Villon, Gleizes) ma soprattutto a Marcel Duchamp di cui diventa amico nel 1910. Nel 1913 parte per New York come ambasciatore ufficiale alla mostra di arte europea dell'Armory Show alla quale espone Udnie (La danza alla fonte) e dove entra in contatto con l'avanguardia, in particolare con il fotografo Stieglitz, gallerista e direttore di "Camera Work". Nel 1915 è nuovamente a New York con Duchamp, dipinge le prime tele meccaniche, contemporanee all'elaborazione del Grande vetro, e partecipa alla fondazione della rivista di Stieglitz, "291". In Spagna, nel 1917, fonda un'altra rivista d'avanguardia, "391", della quale quattro numeri escono a Barcellona, i successivi tre a New York, l'ottavo nel 1918 in Svizzera dove Picabia contatta Tristan Tzara e il dadaismo - è il nono a Parigi dove partecipa all'ultima "manche" dell'avventura di Dada. In seguito è vicino al surrealismo e, dopo la seconda guerra mondiale, si dedica anche alla ricerca astratta. |
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MAN
RAY
Filadelfia 1890
Parigi 1976
Dopo aver studiato architettura e design industriale decide di diventare pittore. Nel 1913, con la mostra dell'Armory Show a New York, entra in contatto con l'avanguardia europea, in particolare con Picabia e con Duchamp che poi conosce personalmente nel 1915 in quella stessa città. Dopo i primi dipinti di derivazione cubista, sposta la sua attenzione verso la sperimentazione di nuove tecniche. Raggiunge risultati innovativi e preziosi, prima con l'aerografo e, dal 1919, con la pellicola fotografica. Nel 1921 si trasferisce a Parigi dove inventa il rayogramma, un'immagine ottenuta senza l'uso della macchina fotografica: tecnica automatica molto "sofisticata" che sarà apprezzata dai surrealisti. Negli anni Venti abbandona la pittura per la fotografia e si afferma come uno dei professionisti più importanti del secolo. Fotografo alla moda e ritrattista di tendenza dell'avanguardia parigina, partecipa all'avventura surrealista durante la quale diventa anche regista, realizzando cortometraggi come Anemic Cinéma (1926,in collaborazione con Duchamp) o Le Mystère du Château de Dés (1929). |
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KURT
SCHWITTERS
Hannover 1887
Ambleside 1948
Tra il 1917 e il 1918 ha i primi contatti con la cultura dell'avanguardia: attraverso la rivista "Der Sturm" si avvicina all'espressionismo e poi alla poetica del costruttivismo. La sua scelta rimane sempre slegata da un'appartenenza precisa, i dadaisti tedeschi non lo accolgono tra loro perché apparentemente non in linea con le scelte politiche del gruppo, ma lo spirito che lo caratterizza è lo stesso: libertà assoluta nella ricerca, incongruità dell'accostamento degli elementi, polimatericita e sperimentazione tecnica. La sua prima composizione Merz è del 1919, è costante la casualità e il principio |
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dadaista dello "spiazza mento" che presiede alla scelta dei diversi elementi e al loro montaggio sopra al supporto. Schwitters, a differenza però degli altri dadaisti, è un artista che non rinuncia all'opera, anche se ne mette in discussione i limiti tradizionali. Nel 1919 pubblica un poema, Anna Blume, che è la trasposizione letteraria del suo modo di fare pittura. Dal 1924 si impegna nella costruzione del Merzbau, un'enorme colonna fatta di oggetti trovati per caso e materiali di scarto che si ergeva come un totem bucando il soffitto della sua casa: una scultura "aperta" andata distrutta nel 1944. |
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TRISTAN
TZARA
Moinesti 1896
Parogi 1963
Tristan Tzara è lo pseudonimo di Samuel Rosenstock. A Bucarest, nei primi anni Dieci, fonda giovanissimo una rivista di poesia che si richiama all'esempio delle riviste simboliste. La passione per i poeti francesi segna infatti la sua formazione portandolo a occuparsi di letteratura e a cimentarsi nella scrittura di versi e poemi in prosa. Allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferisce a Zurigo per studiare filosofia. Nel febbraio del 1916 è tra i fondatori del Cabaret Voltaire e da lui il dadaismo riceve il maggiore impulso. |
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Pubblica riviste, scrive poesie e poemi nei quali porta avanti il suo progetto di destabilizzazione linguistica e di azzeramento artistico. Alla fine del 1919, dopo aver dato vita alla rivista "Dada", pone fine alla fase zurighese del movimento e si sposta a Parigi. Là è atteso da un gruppo di giovani poeti francesi capeggiati da Breton e Soupault che pubblicano da poco una nuova rivista d'avanguardia, "Littérature", immediatamente condizionata dalla trascinante personalità di Tzara. Intraprendente organizzatore, egli muove i fili della scena dadaista per diverso tempo tenendo contatti e promuovendo incontri e manifestazioni fino alla crisi del 1922: dopo la rottura con Breton e con Picabia si allontana dal surrealismo sia per ragioni politiche che per questioni metodologiche. In seguito si dedica allo studio e alle ricerche filologiche. |
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