Magritte
Golconde Golconde
1953.

Nel 1953, nell'opera Golconde, l'artista moltiplica "a stampo" il suo curioso personaggio, fortemente caratterizzato dal vestito scuro e dal cappello nero, in un paesaggio di case e di tetti tipicamente belga. L"'omino" plana sulla terra come il lento fioccare della neve o, al contrario, vola oltre i muri e i tetti delle case e dei palazzi. Non vi è dubbio alcuno circa la magia e la dolcezza poetica, quasi sognante, dell'immagine . Né qualcu no potrebbe negare la straordinarietà del contesto e la sur realtà di fondo che ha origine dallo spaesamento del personag gio rispetto alle regole dell'esistente. Guai tuttavia a fermarsi su questa prima considerazione.

Essa ci vieta infatti di penetra re nella vera straordinarietà della pittura di Magritte e nello stesso tempo di sottolineare la sua differenza rispetto agli altri linguaggi riferibili al surrealismo. Se osserviamo più attenta mente ci accorgiamo che gli omini proiettano la propria om bra sulle facciate delle case, dettaglio del tutto in regola con i fenomeni naturali. Ma c'è di più: gli omini, infatti, proiettano la propria ombra, più piccola e lontana, nel cielo, che così si ricopre di una "nevicata" di figurine vaganti, appese nell'aria.
È evidente che in un lavoro come questo Magritte spende la propria ironia nell'incanto della fiaba; ma è ancor più evidente che la "trama", dovuta a un principio di spaesamento (l'immagine moltiplicata di un uomo in volo tra case e cielo), si presenta su di un binario doppio che caratterizza i momenti salienti del suo lavoro: da un lato, cioè, l'artista gioca sul terreno di uno spaesamento per così dire in linea con gli statuti del "racconto" (l'uomo che vola, la mela al posto della testa, e altro ancora che fa parte di un'antologia di soggetti a tutti nota); da un altro lato egli fa invece affiorare uno spaesamento che ha origine da un'analisi straordinariamente efficace e insinuante circa la specificità, i limiti e insieme la libertà del linguaggio e della raffigurazione rispetto ai fenomeni che la natura ci presenta.


inizio | sommario | cronologia | capolavori | bibliografia