Napoleone nel deserto, 1941, New York, Museum of Modern Art. Nel 1939 le premonizioni di Ernst si traducono in realtà. Per sfuggire all'incubo della seconda guerra (a quella del 1914 - 1918 Ernst aveva partecipato come coscritto, riportando anche un paio di ferite), ripara negli Stati Uniti. Nel suo rifugio californiano lo assilla il pensiero di una Europa agonizzante: nel 1941 dipinge opere piene di disperazione e di malinconia come Napoleone nel deserto, (che era stato preparato in Francia e viene terminato a Santa Monica), Totem e tabù, Lo specchio rubato e, nel 1942, termina la grande tela (iniziata due anni prima) dell'Europa dopo il diluvio, una spettrale elegia di morte, un sinistro scenario di cascami e putrefazioni, dove tutto decade senza speranza. | |
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