La morte di Sardanapalo, 1827, Parigi, Louvre. Nel catalogo del Salon del 1827-1828, così veniva descritta l'opera: «I rivoltosi lo assediano nel suo palazzo [...] Adagiato su un letto superbo, al sommo di un'enorme pira, Sardanapalo ordina agli eunuchi e au funzionan della reggia di sgozzargli le donne, i paggi, perfino i cavalli e i cani favoriti: nulla di quanto aveva sernto ai suoi piaceri doveva sopravvivergli [...] Aisceh, la donna bactriana, non sopportando che uno schiavo le dia la morte, si impicca da sé alle colonne reggenti la volta [. . .] Infine Baleah, coppiere di Sardanapalo, appicca il fuoco alla pira e vi si precipita dentro». | |
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