Donne d'Algeri nei loro appartamenti, 1834, Parigi, Louvre.
Ad Algeri, che Delacroix conosce la sua più grande emozione estetica. Tra il 25 e il 28 giugno, per intercessione di un certo Poirel, ingegnere capo del porto, gli viene concesso in tutta segretezza di visitare l'harem del capitano delle imbarcazioni del bey. Viene così introdotto nel santuario più intimo e segreto della vita musulmana. S'innamora dei vestiti e delle stoffe e ne descrive accuratamente le tinte: «azzurro tenero, verde, giallo oro» per lo scialle, «lilla sulle maniche, viola lago sulle spalle e corpetto a righe viola chiaro» per la camicia, e così via. | |
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