Miró
Donna e cane di fronte alla luna Donna e cane di fronte alla luna,
1936.

Alla vigilia della guerra civile spagnola, quando l'universo pittorico di Miró sembra essersi definito e fissato dopo un lungo periodo di ricerca sul piano della tecnica e dei modelli espressivi, l'artista catalano riprende a sperimentare tentando nuove strade. Nel 1934 Miró realizza, su un particolare tipo di carta, una serie di quindici pastelli di grandi dimensioni che preludono ai dipinti cosiddetti "selvaggi" del periodo immediatamente successivo. In contrasto col morbido disegno del pastello, l'artista vi rappresenta figure mostruose, deformate, inquietanti di cui evidenzia il carattere angoscioso mediante il recupero del chiaroscuro e l'abbandono delle forme piatte, sottolineandone la ferocia per mezzo di colori aggressivi e stridenti. È il modo in cui l'artista reagisce alle oscure minacce di un dramma che di lì a poco esploderà in tutta la sua violenza: attraverso la dimensione personale di un'angoscia che trasforma in incubo la realtà, Miró sembra esprimere il suo violento disgusto e la sua rabbia impotente nell'imminenza della catastrofe.



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