Fabbrica vicino a Pontoise, 1873, Springfield (USA), Springfield Museum. Durante la guerra franco-prussiana (1870) l'artista, come altri da Monet a Daubigny, si rifugia in Inghilterra. Di nuovo in Francia nell'agosto del 1871, l'artista lascia Louveciennes e torna a Pontoise, dove rimane per dieci anni, pronto a cogliere tutte le suggestioni di un luogo privo di connotazioni eccezionali, ma vario, urbano e rurale a un tempo. Nascono opere originali, sia che rappresentino un paesaggio vivo, popolato di lavoratori nei campi, o seguano i mutamenti prodotti nel territorio dal diffondersi dell'industria. | |
Nel 1873 dipinge una serie di quattro vedute di una distilleria di alcool da barbabietole a Saint-Ouen-l'Aumone, la Chalon e Cie. Di forma e composizione diversa, rese insolite dalla totale assenza di figure, rappresentano nel loro insieme una rilevante presa di coscienza dell'industrializzazione in atto, perentoriamente penetrata nell'ambiente domestico dell'artista. L'indagine sistematica sull'edificio anticipa l'approccio diretto ai paesaggi industriali, tipico di neoimpressionisti come Signac o Luce. L'atteggiamento di Pissarro rispetto al diffondersi dell'industria è ambiguo: da un lato, come per tutti i pittori di paesaggio, la natura è qualcosa di ricco e di eterno, luogo di fuga dalla civiltà, antitetico a ogni immagine di progresso. Dall'altro egli vi accetta l'immissione di elementi innovatori, anche se nel più attraente dei quattro dipinti - L'Oise nei dintorni di Pontoise- sembra voler nascondere la fabbrica nel folto degli alberi, quasi a evidenziare una presa di distanza da essa. Successivamente anche i treni o i battelli a vapore saranno visti prevalentemente in lontananza. | |
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