Luca della Robbia, Ascensione di Cristo, 1446-1451, Firenze, Santa Maria del Fiore. Fu grazie all'appoggio del Brunelleschi - e si può immaginare con quanto entusiasmo il geniale Filippo avrà sostenuto e incoraggiato l'ardita sperimentazione dell'amico, volta a creare splendori inusitati e a gareggiare con gli antichi superandoli per ingegno e ardimento, come lui stesso aveva' fatto nella costruzione della cupola del duomo fiorentino - che Luca poté osare l'impiego monumentale della terracotta invetriata: tra il 1442 e il 1444 realizzò infatti la grande lunetta con la Resurrezione per la porta della Sagrestia delle messe del duomo, | |
cui seguì, fra il 1446 e il 1451, la simmetrica Ascensione di Cristo per la porta della Sagrestia dei canonici. Mentre nella prima opera Luca adottò un rilievo scultoreo e la tradizionale bicromia bianco-azzurra, nell'Ascensione, anche per precisa richiesta della committenza, rese la scena con toni più descrittivi e pittorici e introdusse nel paesaggio colori naturalistici, in seguito adottati da Andrea per i suoi rilievi narrativi. | |
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