Cézanne
Autoritratto Autoritratto,
1875 circa,
Olio su tela;
cm 64 x 53,
Parigi, Musée d'Orsay.

Nel corso degli anni Settanta, Cézanne dipinge più volte la propria immagine, offrendo una carrellata di espressioni di se stesso. Nel decennio precedente solo un paio di autoritratti avevano svelato una volontà di trasfigurazione della propria immagine: nel dipinto giovanile tratto da una fotografia il pittore assumeva uno sguardo inquietante con gli occhi cerchiati e iniettati di sangue, mentre nell'altro, di poco successivo, il volto era già sommerso dalla barba lunga resa con una tessitura talmente spessa da diventare tangibile. Secondo Henri Loyrette Cézanne non apprezzava il proprio aspetto fisico che trovava rozzo e ordinario se paragonato alla naturale eleganza di Manet o di Degas.

Effettivamente, in questo autoritratto l'artista sembra nascondersi dietro la barba da cui emerge uno sguardo profondamente acuto e incisivo. Probabilmente Cézanne esegue l'opera nell'atelier parigino di Guillaumin: alle spalle del pittore s'intravede infatti un quadro del 1871 dell'amico, Tempo di pioggia. Confrontando il quadro con una fotografia dello stesso anno si può notare come Cézanne appaia nella tela invecchiato e goffo; non vi è alcun compiacimento, ma al contrario il pittore si presenta come una persona qualunque senza gli attributi della sua professione. Anche se i tratti sono resi sommariamente e la struttura dei piani del volto è affidata all'incastro di zone di colore giustapposte, affiora un'indicazione psicologica nell'espressione severa e decisa.
Negli altri autoritratti del decennio, come nell'Autoritratto su fondo rosa, la figura, sempre a mezzo busto, presenta un'acconciatura diversa, costituendo con le altre immagini una testimonianza delle diverse fisionomie assunte dall'artista nel corso del tempo. In tutte le rappresentazioni di sé Cézanne lascia alla forza del colore, alla pennellata rapida e pastosa, agli accordi di blu, rosa, ocra e verde, il compito di definire le sembianze. La fissità e l'imponenza, la mancanza di cenni accattivanti, dimostrano la determinazione del pittore di Aix a proseguire nel suo cammino, alla ricerca di forme originali, archetipiche, che restano il più delle volte incomprese e vengono regolarmente escluse dai Salon.
Negli autoritratti successivi, lo sguardo diventa invece più intenso e riflessivo, talvolta interrogativo. Nell'Autoritratto con copricapo è avvertibile anche un'affinità con la pennellata breve e violenta di van Gogh, anche se diverso è l'accordo cromatico. Gli autoritratti catalogati di Cézanne sono quarantasei, di cui ventisei dipinti a olio.


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