Cinque bagnanti, 1885-1887, Olio su tela; cm 65 x 65, Basilea, Öffentliche Kunstsammlung. Si tratta di una delle versioni più famose sul tema delle bagnanti. Rispetto ai quadri con Tre donne, la composizione appare più complessa; riprendendo il motivo classico delle donne al bagno, l'artista opera una rottura con la tradizione, per cui le figure occupano la tela intera creando con le loro proporzioni le coordinate dello spazio in cui si trovano. Cézanne non si preoccupa di narrare una storia o un mito, ma di tradurre in un'immagine meramente plastica il gruppo delle cinque donne. | |
La composizione acquista una struttura piramidale grazie alla posizione delle figure: le due giovani di lato che incorniciano la scena e con il dito puntato ne indicano il centro, le due figure sedute che intervengono nel dialogo e infine la fanciulla in alto che rievoca un atteggiamento antico. La pennellata, sempre diretta obliquamente, attraverso lievi passaggi cromatici dona una nuova fisicità ai nudi; ai volti indefiniti si contrappone il vigore dei corpi. Tutta la composizione risponde a una impalcatura interna, rigorosamente studiata, che non ha nulla a che fare con l'imitazione illusionistica della realtà. «Il quadro acquista così il significato - scrive Filiberto Menna - di una struttura intermedia, dotata di un'interna coerenza, che non riproduce le cose ma le rappresenta con equivalenti coloristici figurativi e attribuisce a esse un diversa verità, una verità pittorica». Cézanne, che del resto si definiva "réaliste", crea una realtà propria, formata da una complessa mediazione fra l'osservazione diretta del mondo e le sensazioni che da tale pratica gli derivano; egli ormai procede nel proprio cammino, autonomo rispetto alle altre esperienze artistiche, in cerca di una sorta di originalità archetipica della forma. Per questo la sua pittura sarà fondamentale per quegli artisti, quali Gauguin, Picasso, Derain e Matisse, che al volgere del secolo troveranno nel primitivismo un nuovo linguaggio pittorico. | |
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