Cézanne
La montagna Sainte-Victoire dal grande pino La montagna Sainte-Victoire dal grande pino,
1887 circa,
Olio su tela;
cm 66 x 90,
Londra, Courtauld Institute Galleries.

La montagna Sainte-Victoire è uno dei temi più amati da Cézanne: in esso egli ritrova le luci e i colori della Provenza, delle sue origini. In tutte le versioni traspare un'intensità della visione che dimostra come quel paesaggio faccia parte dell'identità stessa dell'artista. Cézanne dipinge la montagna già negli anni Settanta, ma sarà fra il 1882 e il 1895 e ancora nel periodo 1901-1906 che si concentrerà maggiormente su questo soggetto.

La Sainte-Victoire è una montagna di roccia calcarea a est di Aix che domina la valle dell'Arc. Nelle numerose rappresentazioni della zona, realizzate dal pittore da punti di vista diversi, si può notare la varietà di prospettive che si offrono allo sguardo. Il panorama dipinto in questo quadro è colto verosimilmente da una collina accanto a quella di Bellevue, visto che l'immagine appare di poco spostata rispetto a quella elaborata poco prima da quel punto.
Il grande pino viene qui portato in primo piano, se ne scorge solo una parte, come elemento plastico che introduce alla visione circondando con il tronco e i rami frondosi il contorno della tela. In questo fregio vegetale è stata vista l'influenza delle forme stilizzate della pittura giapponese, mentre Rewald sostiene che la quinta arborea di Cézanne si leghi maggiormente all'esempio di Corot.
Attraverso una successione di piani lo sguardo viene indirizzato sulla valle, formata da tarsie verdi e ocra, fino alla montagna che si staglia poderosa sul fondo assumendo la colorazione del cielo. A questo proposito lo scrittore austriaco Peter Handke ha definito il monte «brullo e quasi monocromo; più un bagliore luminoso che un colore. Talvolta accade di scambiare i contorni di nuvole per montagne altissime: qui al contrario la montagna baluginante sembra al primo sguardo un'apparizione nel cielo».

Al centro della tela verso destra s'intravede il viadotto della ferrovia che, insieme alle poche case, è l'unico segno della presenza umana. La pennellata "costruttiva" di Cézanne tende ad amalgamare il paesaggio restituendone, nell'incastro dei colori, una percezione più ampia possibile. Per questo il pittore sviluppa la composizione orizzontalmente, amplificando i rapporti di distanza in modo da dare del luogo una rappresentazione non tanto fedele quanto "emotiva". Nel 1896 il pittore regalerà l'opera a Joachim Gasquet.


inizio | cronologia | capolavori | bibliografia | scheda | sommario | internet