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I bagnanti, 1890 circa, Olio su tela; cm 60 x 81, Parigi, Musée d'Orsay.
Delle tante immagini dedicate da Cézanne al tema dei bagnanti, poche sono quelle consacrate al corpo maschile, e questa è una delle ultime in cui appaiano degli uomini poiché l'artista tornerà poi alle figure femminili che troveranno la rappresentazione più complessa e matura ne Le grandi bagnanti II.  |
| La conformazione scultorea è data dalle linee di colore che evidenziano le zone d'ombra dell'anatomia dei personaggi, come risulta evidente anche nelle numerose varianti del periodo. I bagnanti sono disposti in una sequenza regolare: alle due figure centrali di spalle se ne affiancano simmetricamente due piegate; in mezzo s'intravede una donna nell'atto d'immergersi nell'acqua; sul lato opposto due persone si collegano ai gesti di quelle in prima fila; altri bagnanti appena abbozzati riempiono gli spazi liberi. L'insieme dei corpi, i cui movimenti si compensano l'uno con l'altro, si armonizza anche con il paesaggio che s'intercala nella sequenza; il profilo delle nubi chiare segue la linea formata dalle teste e dalle punte degli alberi. I colori brillanti concorrono ad aumentare gli effetti della luce sui corpi. È evidente il riferimento alla scultura classica anche se, in questo caso, le figure risultano particolarmente vive, animate da un moto di felicità, di gioia di vivere, che rende vibrante anche la natura circostante. Il calore della luce estiva, la freschezza della vegetazione, il movimento dei corpi stimolano nell'osservatore sensi quali l'udito, l'olfatto e il tatto che vanno oltre la pura visione pittorica. Rispetto all'immagine realista di Jean-Frédéric Bazille, i numerosi bagnanti dipinti da Cézanne assumono una connotazione eroica, esulano dalla brevità di un momento della giornata, dalla "tranche de vie", ed evocano il contatto con una natura archetipica. «Tutto si fonde nell'atmosfera colorata - scrive Nello Ponente - ogni rapporto di masse si armonizza e ogni cosa trova il suo posto e la sua funzione in una sublime architettura». | |
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