Cézanne
Tenda, caraffa e piatti con frutta Tenda, caraffa e piatti con frutta,
1899 circa,
Olio su tela;
cm 54,7 x 74,
San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage.

La tela fa parte di un gruppo di nature morte, eseguite durante il 1899, nelle quali Cézanne presenta delle combinazioni diverse usando i medesimi oggetti: il tavolo, la brocca, la frutta, la tenda, la tovaglia.
In quest'opera la brocca di ceramica con la sua decorazione fiorita diventa termine di passaggio fra la tenda con motivi fitomorfi e la frutta disposta simmetricamente nei due piatti laterali.

Le due tovaglie bianche rendono plastico lo schema compositivo dando luce e celando in parte il bordo del tavolo; il drappo di destra sembra aggiunto alla fine dell'esecuzione del quadro poiché s'intravede la gamba del tavolo definita con esattezza dal profilo in ombra. Cézanne elimina la visione degli angoli per privilegiare la linea discontinua, curva: gli oggetti acquistano una maggiore volumetria e si crea un impeccabile equilibrio fra le zone piene e le zone vuote.
In tale equilibrio risiede la ricerca di armonia del pittore: le sue nature morte sono elaborate con puntualità, calibrate secondo una geometria interna all'opera, perfette come una cosmologia.
A questo proposito è significativo è il giudizio di Vasilij Kandinskij, espresso nel saggio Lo spirituale nell'arte in cui rivela l'impatto che le ricerche di Cézanne hanno suscitato nell'ambito delle avanguardie d'inizio secolo: «Egli innalza la "natura morta" a un livello in cui le cose esteriormente "morte" acquistano una vita interiore. Egli tratta questi oggetti allo stesso modo in cui tratta l'uomo, avendo il dono di saper vedere ovunque la vita interiore. Dà loro un'espressione cromatica, la quale forma una nota pittorica interiore e li comprime nella forma; questa viene innalzata a sua volta a formule dal suono astratto, spesso matematiche, da cui si sprigiona un'armonia».


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