Goya
La nevicata (L'inverno) La nevicata (L'inverno),
1786-1787,
Olio su tela,
cm 275 x 293,
Madrid, Museo del Prado.

Il quadro fa parte del gruppo di tredici cartoni per arazzi eseguiti fra il 1786 e il 1788 per la sala da pranzo dei principi al palazzo del Pardo. La decorazione si ispira al tema delle quattro stagioni. Con La nevicata Goya rappresenta la durezza dell'inverno in forma realistica: i volti degli uomini sono sofferenti: i corpi come le piante spoglie si piegano per difendersi dalle raffiche di vento, il cielo plumbeo pone in risalto il bagliore della neve che si riflette nelle coperte sulla testa dei cacciatori. Goya ha optato per una scena drammatica in cui prevalgono gli aspetti difficili della stagione sulla poesia del paesaggio innevato.

A questo quadro si accompagna I poveri alla fonte, in cui le figure malvestite e infreddolite appaiono in un paesaggio desolato, e Il muratore ferito che viene soccorso dai compagni. Nordström ha messo in relazione quest'ultimo cartone al mese di novembre, poiché nei calendari popolari questo mese è illustrato con l'attività dei muratori. In questa trilogia invernale viene meno l'allegria che aveva dominato i cicli precedenti e viene affrontato il tema delle classi più povere con una nuova prospettiva.

Un'aria del tutto diversa si respira nel grande cartone L'estate, dove i contadini impegnati nella raccolta del grano sono colti in un momento di riposo: le figure si dispongono in larghezza, dando l'idea dello spazio aperto inondato dalla luce estiva. Il giallo oro del grano domina la composizione come si vede dai corpi dei lavoratori che assumono la stessa colorazione. Goya ha preferito un'immagine quotidiana, con gesti ed espressioni naturali, alla tradizionale allegoria dell'estate rappresentata dalla fanciulla coronata di spighe.

Nella Primavera Goya ricorre all'Iconologia di Cesare Ripa per la figura della giovane con i fiori in mano e per la presenza del coniglio, simbolo di fertilità. I colori cristallini del paesaggio, l'uomo che chiede la complicità dello spettatore nell'offrire di sorpresa l'animaletto, la fanciulla che dona il fiore e la bambina sono elementi che indicano il risveglio della natura e dell'amore

Nell'Autunno, al valore simbolico delle figure in primo piano - il majo che offre alla fanciulla un grappolo d'uva, frutto al quale è connessa l'immagine del bimbo - si unisce il realismo dei contadini nei campi.



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