Goya
Pedro Romero Pedro Romero,
1795-1798,
Olio su tela,
cm 84 x 65,
Fort Worth (Texas), Kimbell Art Museum.

Pedro Romero (1734-1839), uno dei toreri più noti della sua epoca, quando viene ritratto da Goya è al culmine della carriera che concluderà nel 1799 ritirandosi a vita privata. Il pittore dimostra la sua stima verso questo personaggio che ha fatto sognare generazioni di spagnoli: nell'arena Romero sepeva unire lo stile al coraggio creando uno spettacolo unico. Appartenente a una famiglia di "matadores", Romero inizia ad affrontare i tori nel 1771. Attraversando il paese, combattendo in numerose città, Romero giunge ad abbattere circa 5.000 tori.

Tuttavia Goya ha preferito concentrarsi sull'aspetto umano del torero piuttosto che sulle sue prodezze, evidenziandone il carattere determinato e generoso. Sul fondo oscuro risalta il bel viso dall'incarnato bruno e gli occhi neri dall'espressione vagamente trasognata; la bocca socchiusa, la scioltezza con cui è appoggiato e la mano abbandonata tradiscono la naturalezza dei ritratti inglesi, anche se la particolare comunicazione che s'instaura fra il soggetto e l'osservatore appartiene esclusivamente all'opera goyesca.

Pedro Romero, con l'abbigliamento tipico dei "toreadores", rappresenta qui il mito della corrida; un mito che s'incrinerà con la proibizione delle corride nel 1805 in seguito alle morti in campo di Pepe Illo nel 1801 e di Antonio Romero nel 1802.

Al tema della corrida Goya aveva dedicato alcuni dei piccoli dipinti di gabinetto presentati all'Accademia di San Fernando nel 1794, dimostrando che l'attrazione e il fascino esercitati da questa attività sono profondamente radicati nella cultura spagnola. A ciò si aggiungerà nel 1816 il ciclo della Tauromachia in cui il pittore ricostruisce un'ideale sequenza dello sviluppo storico della corrida.



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