Goya
Majas al balcone Majas al balcone,
1808-1812 circa,
Olio su tela,
cm 162 x 107,
Collezione privata.

Durante gli anni della guerra, le commissioni diminuiscono notevolmente e Goya può dedicarsi a soggetti di genere diverso da quelli richiesti abitualmente. In questo quadro il tema della maja viene rappresentato nel suo contesto reale di popolana maliarda e non più come un travestimento bizzarro delle dame dell'aristocrazia.

Gli abiti delle due fanciulle sono ricchi di bordure che Goya definisce con una pennellata breve e veloce, così come la leggerezza dei veli è resa mediante linee molto fini. I volti si assomigliano al punto che l'immagine sembra simmetrica, e i colori sono invertiti: al bianco dell'una corrisponde il nero dell'altra. Dietro le "majas" le figure maschili, avvolte nella tradizionale cappa, hanno l'aria di essere dei protettori che celano i volti.

Tomlinson ricorda che l'osservare dal balcone il viavai dei passanti era tipico delle "majas" prostitute che volevano attirare l'attenzione della strada. L'amore illecito ispira anche la tela Maja e la Celestina, dove la mezzana con il volto avido si contrappone alla luminosità della giovane "maja", che con lo sguardo generoso si offre allo spettatore. Nella Spagna del tardo Settecento, per le donne che si sporgono dalla finestra vale l'appellativo "ventanera", letteralmente donna della finestra ("ventana"), sinonimo di prostituta.


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