La Grenouillère, 1869, Olio su tela; cm 75 x 100, New York, Metropolitan Museum of Art. «Non mangiamo tutti i giorni» scrive Renoir nel 1869 a Bazille «ma sono contento lo stesso, perché, per dipingere, Monet è una buona compagnia [...] non faccio quasi nulla perché non ho molti colori». Anche Monet, in una lettera al comune amico, scrive: «Eccomi fermo, per mancanza di colori! [...] Un sogno ce l'ho, è un quadro, i bagni della Grenouillère, per il quale ho fatto dei brutti schizzi; ma è solo un sogno. Renoir, che ha passato qui due mesi, vuol dipingere anche lui lo stesso soggetto». | |
In quel periodo i due pittori dipingono fianco a fianco, incoraggiandosi reciprocamente nei momenti di maggior avvilimento. Uno dei loro luoghi preferiti è La Grenouillère, letteralmente "lo stagno delle rane", un ristorante con spiaggia sul breve braccio della Senna a Croissy, nelle vicinanze di Chatou da un lato e di Bougival dall'altro. Non lontano da Chatou passa la linea ferroviaria Parigi-Saint-Germain: molti parigini approfittando delle nuove "comodità", organizzano gite o si dedicano agli sport acquatici. La Grenouillère, in particolare, è un luogo molto conosciuto per i bagni, sempre affollatissimo di gitanti e canottieri; Maupassant la descrive in diverse novelle: «una folla di persone passeggiava sotto gli alberi giganti, che fanno di quell'angolo dell'isola il più delizioso parco del mondo». Monet e Renoir rimangono incantati dallo splendore di questo paesaggio e dagli innumerevoli spunti che offre: cominciano a dipingere le canoe e i bagnanti. Anche se è rimasto irrealizzato il sogno di dipingere un'opera di grandi dimensioni, da presentare al Salon, le due tele con la veduta dello stagno hanno segnato un momento importante. Fianco a fianco i due amici colgono ogni minimo movimento delle acque, il rifrangersi dei raggi luminosi sulla superficie e le impercettibili variazioni dell'atmosfera. Dipingono il riverbero dei fasci di luce che attraversano la fitta vegetazione e studiano le ombre scure descritte dai fusti robusti. E si dilettano con le cangianti cromie dei costumi da bagno e con la descrizione delle scie delle canoe. Le tele si ricoprono così di una trama vibrante di piccoli punti e trattini, che irrompono nell'unità dell'immagine smembrandola e poi ricostruendola nell'insieme. La pennellata acquista una forza nuova, talvolta è larga e piatta, più spesso "a virgola": alla Grenouillère Monet e Renoir acquisiscono quella tecnica, che comparirà, con più fondata consapevolezza, nei quadri di Argenteuil: da questo avanzamento, che rompe definitivamente col passato, nascerà l'impressionismo. | |
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