Monet
Stagno delle ninfee, armonia in verde Stagno delle ninfee, armonia in verde,
1899,
Olio su tela;
cm 89 x 93,
Parigi, Musée d'Orsay.

Nel giardino di Giverny c'è un «minuscolo stagno dalle acque sempre limpide». Monet lo circonda di splendidi alberi e ne cosparge la superficie di esotiche ninfee gialle, bianche, rosa e violette. «Sopra quest'acqua fiorita, un leggero ponte di legno, sul genere dei ponti giapponesi, e nell'acqua, tra i fiori, tutto il cielo che filtra, tutta l'aria che gioca attraverso gli alberi, tutto il movimento del vento, tutte le sfumature delle ore, tutta la gracile immagine della natura circostante».

Per un attimo, attraverso le parole di Geffroy e di fronte alla splendida "armonia in verde" di questo dipinto, lo stagno di Monet prende consistenza davanti agli occhi. Lo Stagno delle ninfee, armonia in verde fa parte di una prima serie di opere con la veduta del laghetto e del ponte giapponese che, iniziate nel luglio del 1899, vengono esposte da Durand-Ruel l'anno successivo.

Il ponte dipinto da Monet diventa l'espressione del suo amore per il Giappone: non si tratta tanto di collezionare oggetti d'arte giapponese, quanto di condividerne l'afflato estetico e godere di quello stesso sentimento di intima armonia nel contatto con la natura. Monet tende infatti a scrutare e a immergersi sempre più profondamente in essa: anche la scelta di uno scorcio prospettico così ravvicinato contribuisce a creare questo effetto di fusione.

Pennellate brevi e pastose descrivono questo paesaggio fatto d'acqua e di riflessi; un'immagine in apparenza fragile, perché è impossibile bloccarne il movimento, se non nel guizzante trascorrere di un istante; ma se ne può cogliere la vita interiore attraverso la manifestazione intensa e vibrante del colore.

Monet dissolve il senso della profondità concentrandosi solo sulla superficie piana costruita attraverso il colore che si diffonde in modo omogeneo sulla superficie pittorica, creando una raffinata ambiguità tra realtà e illusione, un gioco nel quale non è più possibile distinguere tra le forme naturali e il loro riflesso sull'acqua. Il pittore non cerca una rappresentazione oggettiva, ma vuole riprodurre l'"effetto" che questo angolo di Giverny evoca nel suo intelletto, una visione puramente mentale, un'armonia in verde.



inizio | cronologia | capolavori | bibliografia | scheda | sommario | internet