Sileno ebbro, 1626, Napoli, Capodimonte. Le testimonianze dei biografi Sandrart (1675) e Palomino (1724) conducono a identificare il dipinto con l'opera appartenuta a Gaspare Roomer, mercante fiammingo vissuto a Napoli nella prima metà del Seicento. E' un'opera in cui la giovanile adesione all'esperienza caravaggesca viene dilatata in chiave quasi teatrale. Trae ispirazione da qualche rilievo di epoca ellenistica, forse mediato da un'incisione, rivisitato con ironia e quasi trasformato in una scena di vita quotidiana. | |
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