Piero della Francesca
Flagellazione Flagellazione,
dopo il 1459,
Urbino, Galleria nazionale delle Marche.

L'enigma della pittura di Piero si riassume in un'unica opera per la quale sono stati versati i proverbiali fiumi d'inchiostro: la Flagellazione conservata nella Galleria nazionale delle Marche, a Urbino. Della piccola tavola (cm 59x81,5) non si sa nulla. Data e provenienza sono ancora oggetto di discussione e l'unico dato di cui non è possibile dubitare e che si tratta di un'opera autografa: «Opus Petri de Bur go S[an]c[t]i Sepulcri» si legge infatti sull'alzata del basamento che accoglie il trono di Pilato.

Le principali linee interpretative seguite dalla critica fino a questo momento sono due.
La prima, avvalorata da Roberto Longhi, si basa su un inventario del 1744 nel quale, descrivendo l'opera allora conservata nella sagrestia del duomo di Urbino, si identificano i tre personaggi sulla destra come i «duchi Oddo Ant[oni]o, Federico, e Guid'Ub[ald]o».
L'altra ipotesi di lavoro fa capo alla lettura del Clark che; tenendo conto degli elementi stilistici, connette l'opera agli avvenimenti storici del momento, ritenendo che i tre personaggi stiano meditando sulle tribolazioni della Chiesa per la caduta di Costantinopoli. Lo studioso identifica così Pilato con l'imperatore d'Oriente, Giovanni VIII Paleologo, e il personaggio barbuto, vestito alla maniera bizantina, con il fratello dell'imperatore, Tommaso Paleologo.
Per risolvere l'enigma della Flagellazione bisogna senza dubbio cercare una scena codificata che giustifichi la presenza delle figure in primo piano. Il che non vuol dire che non sia giusto vedervi un preciso riferimento alla crociata contro i turchi e avanzare nuove proposte per l'identificazione dei personaggi, come ha ultimamente fatto Calvesi che vede nel giovane biondo il sovrano ungherese Mattia Corvino, tra i pochi ad avere aderito al progetto di crociata lanciato da Pio II'. In definitiva, sembra assodato che nella Flagellazione Piero si sia voluto riferire ai fatti posteriori al 1453 e che l'opera contenga precise allusioni alla crociata e al Paleologo; quel che manca e la comprensione di un soggetto che certamente non e, o non e soltanto, una semplice flagellazione di Cristo.


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