Edouard Manet: Il pifferaio, 1866 Parigi, Musée d'Orsay. L'opera, esclusa dal Salon del 1866, fu energicamente difesa da Emile Zola - tra i primi a schierarsi in favore dell'impressionismo che ne mise in luce le affinita con le eleganti stampe giapponesi di cui sia Manet che lo stesso Zola erano entusiastici ammiratori e collezionisti. Al comune interesse per la pittura giapponese accenna significativamente il ritratto che Manet dedico allo scrittore nel 1868: sullo sfondo, incorniciata insieme a un bozzetto dell'Olympia e a un incisione di Velazquez, si nota una stampa con un lottatore di sumo, opera dell'artista giapponese Kuniaki II (1835-1888). | |
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