Cézanne
Pastorale Pastorale,
1870,
Olio su tela;
cm 65 x 81,
Parigi, Musée d'Orsay.

Dopo essere stata intitolata in diverse maniere, da "Scena en plein air" a "Idillio", a "Colazione sul bordo del mare" la tela è giunta alla definizione vaga di Pastorale. Se non è noto il soggetto, ciò che risulta chiaro è il riferimento formale alla Colazione sull'erba di Manet, il pittore con il quale in questa fase Cézanne stabilisce un confronto significativo. Cézanne è alla ricerca di un linguaggio nuovo che reinterpreti la natura e la realtà in uno spazio specificamente pittorico.

Come nella Colazione sull'erba, vi è un deciso contrasto fra le zone oscure e il candore dei corpi e gli uomini sono vestiti mentre le donne appaiono nude; ma se nel quadro di Manet l'intenzione realista si esprime nello sguardo diretto della fanciulla verso lo spettatore attirandolo nella conversazione campestre, nella scena di Cézanne si respira un'atmosfera onirica in cui le figure sembrano delle pure proiezioni dell'uomo pensoso steso al centro che è un autoritratto dello stesso pittore.
I colori violenti e allucinati, la luce irreale, le forme libere e indefinite concorrono a tradurre l'immagine in una visione fantastica in cui gli elementi naturali svelano gli stati d'animo e le pulsioni soggettive dell'artista, piuttosto che un paesaggio arcadico con ninfe antiche. Ora l'artista cerca un nuovo dialogo con la natura, tutt'altro che idillica. Quelle che a prima vista appaiono come delle figure classiche sembrano piuttosto un riaffiorare di reminiscenze del passato.
Il nudo, che in Cézanne ricorrerà nelle numerose versioni dei bagnanti, è un tema fondamentale nella pittura dei giovani artisti, i quali, se rifiutano le citazioni storiche e i rinvii allegorici, non rinunciano a dare la loro interpretazione del corpo umano che, sulla scia di Courbet, si presenta come l'immagine della "bellezza moderna".
Diversamente dalle figure eteree e mitiche, di stampo ingresiano, di un Cabanel, di un Bouguereau o di un Puvis de Chavannes, Jean-Frédéric Bazille, Edouard Manet, Auguste Renoir, Edgar Degas e Paul Cézanne donano, secondo stili diversi, una nuova sostanza al corpo che varia dal carattere prettamente fisico ed epidermico a uno volutamente plastico e sintetico. In un'opera come L'orgia, Cézanne traduce un motivo classico in una scena di voluttuosa sensualità, di violento erotismo che risente della forza di Rubens e dei vortici cromatici di Delacroix.


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