Tintoretto

quadro cronologico


AVVENIMENTI STORICI E ARTISTICI
VITA DI TINTORETTO

È eletto imperatore Carlo V. Il vescovo Jacopo Pesaro commissiona a Tiziano la pala per l'altare di famiglia della chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari.
1519 Anno di nascita desunto dalla data indicata nell'atto di morte del 31 maggio 1594 (Venezia, archivio di Stato). Col necrologio concorda quello di San Marziale (archivio Madonna dell'Orto): «Adi 29 majo 1594/Le morto messer...Jacomo Robusti ditto Tentoretto de etta d'an[n]i 75 e statto amalatto giorni quindese da fievre.»

È eletto doge Pietro Lando. Arrivano a Venezia Francesco Salviati e il suo allievo Giuseppe Porta detta il Salviati. Muore a Ferrara il Pordenone. 1539 È del 22 maggio un documento nel quale si firma "maestro" («mistro Giacomo depentor nel champo de San Chasan»), in possesso di una propria bottega sita a Venezia, appunto in campo San Cassiano.

Trattato di pace tra la Serenissima Repubblica di Venezia e Solimano II. È in corso avanzato di lavoro la Loggetta del Sansovino in piazza San Marco a Venezia. 1540 Data delle Sacra conversazione di collezione privata.

Sono pubblicati: De revolutionibus orbium coelestium di Copernico e De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio. 1543 Il 17 luglio Anton Francesco Doni gli scrive da Como una lettera con la descrizione burlesca del museo Giovio. Attorno a questa data inizia a lavorare a una serie di opere di piccolo formato, e destinazione prevalentemente "commerciale", tra cui spicca il Convito di Baldassarre.


1544 In un documento che porta la data dell'8 giugno risulta ancora abitante in campo San Cassiano. Attorno a questa data dipinge la Conversione di san Paolo.

Inizia il concilio di Trento. Francesco Donà è nominato doge. A Venezia crolla la volta della Libreria marciana del Sansovino. 1545 Dipinge due soffitti con soggetti mitologici per la casa veneziana di Pietro Aretino che lo ringrazia con una sua lettera. Tra quest'anno e il successivo dipinge la Contesa tra le Muse e le Pieridi.

Muore Francesco I di Francia. Carlo V vince la battaglia di Mühlberg contro i principi protestanti. Data dell'incisione di Andrea Schiavone raffigurante il Ratto di Elena. 1547 27 agosto: data che figura nell'Ultima cena della chiesa di San Marcuola a Venezia. All'incirca attorno a questa data lavora alla Lavanda dei piedi (il dipinto si trova oggi a Wilton House, a Salisbury).

I fiorentini Alessandro Soderini e Lorenzino de' Medici sono uccisi a Venezia, in campo San Polo, dai sicari del granduca di Firenze Cosimo I. Nel 1537 Lorenzino aveva assassinato il cugino Alessandro, duca di Firenze, riuscendo a fuggire e continuando poi a tramare contro la città.
A Venezia sono pubblicati: il Dialogo di pittura di Paolo Pino, il secondo libro delle Lettere di Andrea Calmo. È in lavoro il Martirio di san Lorenzo di Tiziano (Venezia, chiesa dei Gesuiti).
1548 In aprile l'Aretino gli scrive una lettera di lode per il Miracolo di san Marco dipinto per la Scuola veneziana al santo intitolata. L'8 maggio riceve un acconto di venti ducati per la pala della chiesa di San Marziale a Venezia; nello stesso anno si impegna a eseguire le portelle dell'organo della chiesa della Madonna dell'Orto, sempre nella città lagunare.

Muore papa Paolo III. A causa di una gravissima carestia Venezia si riempie di mendicanti. Nella città lagunare viene pubblicato il Disegno del Doni. 1549 Il 12 dicembre gli viene corrisposto il saldo per la pala di San Marziale. Dipinge il San rocco risana gli appestati della chiesa di San Rocco a Venezia.

Esce a Firenze la prima edizione delle Vite di Giorgio Vasari. 1550

Escono a Venezia le Mythologiae di Natale Conti. 1551 Stringe un nuovo accordo per le portelle della Madonna dell'Orto. In questo periodo dipinge Venere, Vulcano e Marte, oggi all'Alte Pinacokothek di Monaco.

Sono stampati a Venezia i Tre libri di lettere del Doni. Su commissione del cardinale Ercole Gonzaga, Paolo Veronese dipinge Sant'Antonio tentato dal diavolo (ora a Caen, Musée des Beaux-Arts) per un altare del duomo di Mantova. 1552 Si impegna col procuratore Giulio Contarini a dipingere le portelle dell'organo della chiesa veneziana di Santa Maria del Giglio o Zobenigo.

Muore il doge Francesco Donà, è eletto Marcantonio Trevisan. Muore Bonifacio de' Pitati. Paolo Veronese inizia i lavori per Palazzo ducale a Venezia. 1553 Anton Francesco Doni gli dedica il suo commento alle Rime del Burchiello. Il 20 dicembre viene pagato per dipinti eseguiti per Palazzo ducale. Attorno a questa data sposa Faustina Episcopi al cui padre, anni prima, erano stati affidati importanti incarichi dalla Scuola grande di San Marco.


1554 Probabile anno di nascita della figlia Marietta, deducibile dall'indicazione di R. Borghini (Il riposo, Firenze 1584) che, sulla base di informazioni risalenti al 1582, la indica di ventotto anni. Oltre a Marietta ebbe altri sette figli di alcuni dei quali è deducibile l'anno di nascita: Giambattista (prima del 1560); Domenico (1560), collaboratore di Jacopo e pittore di una certa fama; Marco (1561), anche lui pittore; Perina (1562); Ottavia (1570); Laura e Altura (prima del 1574).

Paolo Veronese inizia la decorazione della sagrestia della chiesa veneziana di San Sebastiano. 1555 Abita in una casa della contrada di San Marziale. Dipinge, attorno a questa data, la pala con L'Assunta, oggi nella chiesa dei Gesuiti a Venezia, e Giuseppe e la moglie di Putifarre (Madrid, Prado), episodio di una serie ispirata a vicende narrate nella Bibbia e originariamente ideata per la decorazione di un soffitto.

Carlo V abdica e gli succede Filippo II. Muore il doge Francesco Venier; è eletto Lorenzo Priuli. Muore Pietro Aretino. Iniziano i lavori per la decorazione del soffitto del salone della Libreria marciana. 1556 Riceve il saldo per le portelle dell'organo della Madonna dell'Orto. All'incirca in quest'anno dipinge Susanna e i vecchioni (Vienna, Kunsthistorisches Museum).

Pace di Cateau-Cambrésis: predominio spagnolo in Italia: Muore il doge Lorenzo Priuli; è eletto suo fratello Girolamo. 1559 È pagato per La Piscina probatica di San Rocco. Ultima cena, già in San Felice a Venezia e ora in Saint-François Xavier a Parigi.
CONTINUA


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