In un interno scandito da auliche colonne (i capitelli di sinistra sono ornati di sculture inerenti a episodi biblici secondo rimandi consueti tra religiosità moderna, Nuovo e Antico testamento) e aperto sullo sfondo in un arioso loggiato da cui lo sguardo spazia nella lontananza di un paesaggio fluviale tra due centri urbani, Nicolas Rolin è inginocchiato in preghiera davanti alla Vergine col Bambino. Non occorre forse soffermarci ulteriormente per riconoscere anche qui i caratteri salienti dell'arte eyckiana, le aperture paesistiche, I'atmosfera avvolgente, la minuzia dei dettagli, come la definizione dell'abito del cancelliere in velluto broccato o lo sfavillio delle pietre della piccola croce in mano al Bambino o della corona che un angelo sta per posare sul capo della Vergine.