Monet
Impressione, sole nascente Impressione, sole nascente,
1873,
Olio su tela;
cm 48 x 63,
Parigi, Musée Marmottan.

Il 15 aprile del 1874 presso lo studio del fotografo Nadar si svolge la mostra della "Società anonima di pittori, scultori, incisori etc.", con centosessantacinque opere. A lanciare l'idea era stato l'anno precedente proprio Monet riprendendo un vecchio progetto di Bazille. Viene dunque scelta una commissione, di cui fa parte anche Renoir, per supervisionare l'allestimento e viene realizzato un catalogo curato da Edmond Renoir, fratello del pittore.

Monet presenta all'esposizione La colazione, opera rifiutata al Salon del 1870, Senna ad Asnières, Papaveri ad Argenteuil e il Boulevard des Capucines e Impressione, sole nascente.

Sembra che sia stato Edmond Renoir a protestare a un certo punto con Monet per i titoli, tutti uguali, delle sue opere, ma questi, senza scomporsi, gli rispose: «E lei metta "Impressione"». Non è dato sapere con certezza se il termine "impressionismo" sia nato proprio in quest'occasione o durante le discussioni al Café Guerbois o se abbia ragione Manet nel rivendicarne la paternità: sicuramente Impressione, sole nascente, il quadro da cui tradizionalmente si fa discendere il nome del movimento, è uno straordinario dipinto, tecnicamente rivoluzionario.

Realizzato a Le Havre nel 1873 e non, come indica la firma, nel 1872, è descritto dallo stesso Monet, che tornerà spesso sul tema degli effetti solari sull'acqua. Sul fondo il sole emerge simile a una palla di fuoco, soffusa dai vapori della nebbia e delle ciminiere su un mare che si tinge dei colori sfumati di un'alba che sembra evocare i dipinti di Turner. In primo piano solo le sagome scure di alcune piccole imbarcazioni. «Non potevo proprio farlo passare per una veduta di Le Havre» dirà Monet: non si tratta infatti della rappresentazione di un paesaggio, ma della «sensazione evocata dal paesaggio stesso», nota acutamente il critico Jules Castagnary.

Purtroppo l'esposizione e i dipinti presentati da Monet sono accolti soprattutto da aspre critiche e il pubblico, spesso, vi si reca solo per divertimento. Famoso diviene "l'articolo-stroncatura" di Louis-Joseph Leroy che descrive le reazioni del pittore accademico Joseph Vincent dinanzi al dipinto: «"Ah, eccolo, eccolo!" gridò, davanti al n. 98 "lo riconosco, il preferito di papà Vincent! Che cosa rappresenta questa tela? Guardi il catalogo". Impressione, sole nascente. "Impressione, ne ero sicuro. E poi mi dicevo, visto che sono impressionato, deve esserci dell'impressione... E che libertà, che facilità nella resa! La tappezzeria allo stato embrionale è ancor più finita di quella marina!"».

In realtà si sta compiendo proprio sotto i loro occhi una vera e propria rivoluzione e, in un certo senso, sono essi stessi a sancirla: infatti è proprio nel titolo dell'articolo comparso il 25 aprile su "Le Charivari", Mostra degli impressionisti, che il termine compare per la prima volta per designare esplicitamente e ufficialmente il gruppo, anche se con valore dispregiativo. Da questo momento il loro nome è ormai affidato alla storia.



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